Quando il libero fa punto
06-11-2015 14:32 - News
Succede che ad un certo punto i Grandi della pallavolo mondiale decidano di inventare un nuovo ruolo : il libero.
E' il 1997. L'idea consiste nel provare a dare la possibilità, anche a chi magari non è particolarmente dotato a livello fisico per la pallavolo di alto livello, di poterci provare.
Il libero però giocherà solo in seconda linea, non potrà battere ed attaccare ma soltanto ricevere e difendere. Nascono quindi grandi problemi, per chi fino a quel momento poteva fare tutto in campo, chi si sente limitato, chi si sente sminuito per non poter più schiacciare...iniziano problemi psicologici per i giocatori e di gestione per gli allenatori.
Gli anni passano ma il problema di fondo persiste !...Non posso attaccare...non posso fare punto!....
E' pur vero che i Liberi diventano l'anima del gruppo, perché con le loro ricezioni danno stabilità alla squadra e con le loro difese la esaltano e trascinano i compagni. Catturano l'attenzione anche di chi non segue la pallavolo grazie alla loro abilità... riescono a vincere manifestazioni a livello assoluto pur essendo alti anche solo 1.60!.... il ruolo si chiama "libero" in tutte le lingue del mondo...non viene tradotto come gli altri ruoli perché è il più riconoscibile.
Capita però che il libero faccia punto in due modi distinti: per fortuna (c.lo)!!!.....viene colpito dall'attacco avversario e la palla finisce nell'altro campo senza che nessuno se l'aspetti; oppure per determinazione, per dimostrare a tutti che è in campo e che lotta su ogni palla.
Così in una sera d'autunno, in una palestra enorme, un libero segue l'azione delle proprie compagne, partecipa al gioco con tanta attenzione, la palla sembra cadere per sancire il punto delle avversarie ma lei è lì...recupera la palla inviandola nel campo avversario facendo punto per la propria squadra.
Dietro questo gesto si può scoprire tutto il bello del nostro sport: divertimento, stare insieme, determinazione, rabbia, ambizione, sofferenza, perseguimento di un obiettivo, tante caratteristiche che se si capiscono, sicuramente ti rendono una persona migliore per te stesso e per gli altri che ci stanno vicino.
Un esempio da seguire e da imitare.....anche se succede che si sia tra le più piccole della squadra!
...dedicato a Emma J.
Fonte: Beppe Fracchia
E' il 1997. L'idea consiste nel provare a dare la possibilità, anche a chi magari non è particolarmente dotato a livello fisico per la pallavolo di alto livello, di poterci provare.
Il libero però giocherà solo in seconda linea, non potrà battere ed attaccare ma soltanto ricevere e difendere. Nascono quindi grandi problemi, per chi fino a quel momento poteva fare tutto in campo, chi si sente limitato, chi si sente sminuito per non poter più schiacciare...iniziano problemi psicologici per i giocatori e di gestione per gli allenatori.
Gli anni passano ma il problema di fondo persiste !...Non posso attaccare...non posso fare punto!....
E' pur vero che i Liberi diventano l'anima del gruppo, perché con le loro ricezioni danno stabilità alla squadra e con le loro difese la esaltano e trascinano i compagni. Catturano l'attenzione anche di chi non segue la pallavolo grazie alla loro abilità... riescono a vincere manifestazioni a livello assoluto pur essendo alti anche solo 1.60!.... il ruolo si chiama "libero" in tutte le lingue del mondo...non viene tradotto come gli altri ruoli perché è il più riconoscibile.
Capita però che il libero faccia punto in due modi distinti: per fortuna (c.lo)!!!.....viene colpito dall'attacco avversario e la palla finisce nell'altro campo senza che nessuno se l'aspetti; oppure per determinazione, per dimostrare a tutti che è in campo e che lotta su ogni palla.
Così in una sera d'autunno, in una palestra enorme, un libero segue l'azione delle proprie compagne, partecipa al gioco con tanta attenzione, la palla sembra cadere per sancire il punto delle avversarie ma lei è lì...recupera la palla inviandola nel campo avversario facendo punto per la propria squadra.
Dietro questo gesto si può scoprire tutto il bello del nostro sport: divertimento, stare insieme, determinazione, rabbia, ambizione, sofferenza, perseguimento di un obiettivo, tante caratteristiche che se si capiscono, sicuramente ti rendono una persona migliore per te stesso e per gli altri che ci stanno vicino.
Un esempio da seguire e da imitare.....anche se succede che si sia tra le più piccole della squadra!
...dedicato a Emma J.
Fonte: Beppe Fracchia